giovedì 13 agosto 2015

Siamo qui

Siamo in vacanza ormai da giorni in Campania e zone limitrofe.
Abbiamo come base per i nostri giri storici un appartamento nelle campagne di Paestum, gentilmente offerto da un caro amico di Soo.
Il paesino è un grappolo di case senza nessun senso architettonico, dove ville moderne e piuttosto kitsch, si affiancano a casette di mattoni a vista di cemento e altre antiche, dove c è sempre il pericolo di crollo.
Almeno mi sembra.
Tutto è abitato fino al piano garage, dove invece di macchine ci trovi cucine. Salotti, camere varie e, il marciapiede davanti, diventa un'estensione della casa, occupato con sedie, divani e pure TV.
Il caldo è insopportabile e in questo paesino che sembra un po' fuori dallo spazio tempo, pure gli alberi sono rari, sfiniti dal sole e soffocati dalla polvere secca onnipresente, quindi non puoi nemmeno avventurarti in giro, perchè l unica ombra è quella degli avvoltoi che ti seguono.
Poi, dopo il tramonto, arrivano i lupi ma ve lo racconto un altra volta.

L'amico di Soo è nipote di un ex sindaco del paese, molto amato e rispettato e in questo angolo di terra certi valori sono ancora endemici, quindi noi non siamo solo ospiti dell'amico, ma di tutto il paese.
In ogni posto dove andiamo siamo immediatamente riconosciuti, e non ci vuole certo un genio d'accordo, riconosciuti come gli amici di Carmine, quindi...tutta una famiglia.
Ci sono tre bar, una pasticceria e una gelateria e in nessuno di questi luoghi ci è stato permesso di pagare.
"Voi siete gli amici di Carmine? Apposto, statevi buoni."
Abbiamo faticato non poco in questi giorni a sottrarci dall'ala protettiva di tutto il paese, risolvendo dando false informazioni sui luoghi che volevamo visitare e soprattutto giorni e orari.
Scappavamo e scappiamo all'alba come un commando. Prima esce Soo e guarda la strada, se è libera scatto io e zompo in macchina mettendo in moto, derapo, inversione a U e poi sgommando davanti al cancello di casa, Soo salta in macchina al volo, passando dal finestrino e io do gas, toccando con la panda i 250 km in meno di cinque secondi.
Quindi da soli, ci siamo immersi nelle bellezze di Napoli, della Reggia di Caserta, abbiamo fatto speleo rafting, che ci piace da morire, scoperto un paesino dove alla sera aprono la diga e le strade di questo borgo medioevale aggrappato alla  montagna, si allagano d'acqua e tu ci puoi scorrazzare dentro come un bambino e finito girare una via angusta e stretta, e scoprire che li, in quel paese devastato anche dal terremoto dell'Irpinia, c era un campo di contenimento tedesco, dove però i prigionieri potevano uscire e passeggiare per il paese, e dove nessuno è mai fuggito.
Piccole chicche che non si trovano sui libri di storia, e che mi fanno strippare di godimento storico e curiositá.
Non abbiamo voglia di mare, ne abbiamo fatto a sufficienza a giugno, dieci giorni sul mar rosso, dove volevo buttarmi giú dalla barriera corallina e farla finita.
Poi ve lo racconto. Si. Anche questa.
Ho vissuto l'inferno in quel resort mega a novemila stelle dove  trovavo pure i petali di rosa sul cuscino la sera.
Cioè.
Aiuto.
Mollami.
Ma questa è un altra storia.
Ora siamo qui, con gli occhi pieni di meraviglie e sto pensando che stasera siamo stati invitati ufficialmente dal "boss" del paese e moglie, a cena in uno dei migliori ristoranti di Caserta, a mangiare pesce e domani sera falò in paese.
Spero solo non si incendi niente.
Ho giá paura.
Mamma mia che caldo, accidenti.
E che fatica scrivere da smartphone.
Comunque.
Vado.
Ci sono venuti a prendere.



1 commento: