giovedì 2 luglio 2015

...

Sparisco. Riappaio. Sparisco ancora.
Abbiate pazienza con me, ogni tanto ho bisogno di staccare e dimenticarmi. 
So anche che sembra folle, senza forse, ma questo é.
In questi mesi sono successe un pó di cose ma racconteró solo quella porno, in perfetto stile carlottiano. 
E no. Non potete toccarvi, pena la cecità perenne e se lo dicono i cattolici io ci credo. 
Comunque.
Per una serie fortuita di eventi io,  Soo, Eleonora e Jacques, siamo riusciti a passare insieme cinque giorni a Parigi e il nostro anfitrione (sempre Jacques ), da perfetto quadrilingue cittadino del mondo,  non si é accontentato di trovare un albergo per l'occasione quasi irripetibile come un'esame  dei Ris, 
No.
Troppo facile.
Troppo normale. 
Prima ha chiesto se si poteva affittare qualcosa a Versailles e, avendo ricevuto (secondo lui) un inspiegabile rifiuto, ha optato per un semplicissimo attico con davanti Notre Dame e sullo sfondo la torre Eiffel, il tutto ubicato in un antico palazzo costruito da un architetto di cui non ricordo il nome ma che Jacques invece sembrava conoscere, purtroppo, benissimo in quanto per le vie di Parigi, continuava ad indicarci palazzi costruiti da questo tizio magnificandone le doti architettoniche da genio  delle costruzioni che manco i Lego. (Anche se io e gli altri vedevamo solo dei semplici palazzi)
Ad un certo punto io, Soo ed Eleonora, sfiancati, abbiamo deciso di andare a vedere le fogne di Parigi, e tentare di sperdere  Jacques senza dare nell'occhio.
Comunque, a parte la tedia dell'architetto, abbiamo fatto di tutto.
Mangiato. Camminato. Turistato. Bevuto.
Ecco. Bevuto.
Ormai lo sanno tutti. Ma proprio tutti. Io sono astemia. Un astemia convinta.
Solo l odore dell alcol mi fa rivoltare lo stomaco,  il vino poi...mamma mia che raccapriccio.
Peró.  La penultima sera. Dopo una giornata di sole e di chilometri fatti a piedi. Dopo avere fatto una spesa per la cena a dir poco schizofrenica...E dopo che Jacques e Soo hanno perso esattamente un ora e mezza dentro enoteche dall'aria antica...
Insomma. Siamo arrivati a casa. Si. Nella attico fantasmagorico dove lo spirito  dell'architetto si respirava in ogni luogo (bagno compreso, Jacques non ha mancato di tesserne  il genio costruttivo anche li. Mentre magari qualcuno cercava un po' di privacy per fare pipí)
Poi  cena e infine lo svacco totale. Vino a fiumi. Risate. Cibo etnico e baguette.
Luci soffuse. Musica...beh...musica...a me ed Eleonora era venuta voglia di cantare Notte rosa di Umberto Tozzi, e quindi...
Da questo punto in poi i miei ricordi diventano confusi. E parecchio.
Al limite confido in Eleonora per aggiungere o togliere cose.
Eravamo li tutti e quattro. Ubriachi. Non fradici ma quel tanto che basta per prendere le cose con leggerezza e in un luogo incantato preposto per amore&sesso,  tra i più famosi al mondo.
Quella Parigi che vedevo dalla parete finestra e che sembrava voler toccarci  e rapirci  nelle sue spire...
Le luci di Notre Dame che invece di ingentilire  tutto quel goticume, la faceva sembrare ancora più cupa, donando una pennellata torbida all'atmosfera. Ma poi vedevi esplodere alla orizzonte qualcosa. Un tripudio di colori e scintillii, di giochi di luce.
Ed eccola là la torre Eiffel.
Bellissima di notte, orrenda di giorno.
Sulla tavola gli avanzi della pantagruelica cena, dove ogni tanto spiluccavamo per assaporare meglio il vino rosso francese.
E poi ho visto Eleonora spogliarsi. 
Seguita da Jacques. Fatto in modo naturale e conoscendoli nulla di strano ma...Soo.
Il pretino musetto giallo. 
Mi sono girata a guardarlo, pensando che si sarebbe alzato  dalla sedia incazzato nero e invece...invece aveva un mezzo sorriso sulle labbra. Un sorriso imbarazzato certo. Ma...sorrideva.
E fissava il seno di Eleonora libero da vestiti, quel seno importante che a Soo  regala ormoni grandi come aquile, ma non c'era nell'aria nulla di torbido. Eravamo in territorio protetto.
Fra amici che si conoscono e condividono tratti di vita.
Eleonora ha cominciato a strusciarsi su Jacques che intanto aveva lanciato una filippica  incredibile su qualche cantante anni 90 di cui non ricordo, ovviamente,  il nome ma poi.
Il silenzio.
Abbiamo visto la testa di Eleonora sparire  sotto il tavolo e gli occhi di Jacques  diventare vitrei  per qualche istante,  per risvegliarsi improvvisamente ed esclamare  a pieni polmoni  -Oh Gesú  che pompino!-
A quel punto Soo era ipnotizzato davanti a quello spettacolo e loro hanno alzato il tiro. Eleonora é salita su Jaques, dandogli le spalle e, con un sorriso decisamente da prostituta navigata, ha guidato il cazzo  di Jaques dentro di lei.
Allora Soo si é spogliato, e questa volta era la mia bocca che faceva un pompino parigino, ma la mia performance é durata poco perché Soo, con un senso di urgenza che in genere non gli appartiene, mi ha spogliata, fatta appoggiare al tavolo e scopata cosí. Barbaramente proprio.
E lo sentivo che guardava il mio culo  e poi le tette di Eleonora,  in un sua personalissima orgia visiva.
E ne ero eccitata,  con lui, che fosse libero di esprimere con me e loro, ció che gli passava per la testa.
O per il cazzo.
Una sensazione bellissima condividere qualcosa di nuovo con la persona che ami, senza chiusure e patemi, con persone che conosci e di cui ti fidi prima di arrivare al sesso.
Poi loro si sono spostati, posizionandosi sotto un arco in legno, drappeggiato di tendaggi a cui Jacques si stava aggrappando come Tarzan,  mentre Eleonora sembrava un serpente indemoniato,  da tanto gli si era attorcigliata  addosso.
Non é successo nulla tra noi.
Solo scambi uditivi e visivi, fino ai vari orgasmi.
E alla fine, sfiancati. Felici. Appagati e affamati ci siamo ributtati sul cibo, senza nemmeno vestirci. 
Prima di andare a dormire ognuno nella sua stanza, Soo ha preso coraggio e con tono educato si é rivolto ad Eleonora chiedendole se poteva fare qualcosa per soddisfare un suo sogno.
Tutti e tre lo abbiamo guardato incoraggiandolo a chiedere.
-Potresti svegliarmi domani mattina con tutte le tue tette in faccia, soffocandomi lí  in mezzo come se non ci fosse un domani?-
Risata generale e il mattino dopo é stato accontentato.

Avrei ancora qualcosa da raccontare, ma sono come al solito da smartphone e anche se il Prezioso ha uno schermo da 6 pollici, scrivere e rileggere non é facile

E da queste parti che si dice?
Ho scoperto che questo Blogger continua a vivere, a prescindere da me.
Non avrei detto.
Va be. ..ora caffè doppio.

Che ne dite, nonostante l' assenza mi riconoscete? 


Le tette di Eleonora davanti ad un sontuoso cappuccino parigino. 

29 commenti:

  1. ehi.... ciao bellissima... ben tornata.... Come stai?

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    1. Non dirmi ben tornata che porta sfiga.
      :(
      Magari succede ancora qualcosa e sparisco.
      Comunque bene.
      E tu?

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  2. Non che Jaques non abbia avuto il suo personale paradiso visivo mentre Soo ti stava prendendo da dietro, in piedi, una tu gamba sollevata sul suo braccio, e il suo cazzo perfettamente visibile mentre ti si infilava dentro e fuori la patata succosa. Patata che Jaques ha potuto osservare da vicino quando io e te ce ne stavamo sdraiate sul letto a chiacchierare, dopo, a gambe aperte. E Soo al tavolo della cucina con aria sognante :D Comunqeu, come ti ho raccontanto, sei entrata a pieno diritto nei sogni erotici di Jaques :D

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    1. Cavolo. Non mi ero ricordata dell esame autoptico delle patate.
      Che poi messa cosí sembra ná roba porno ma eravamo tranquille.
      Spaparanzate sul divano come veneri di Milo con le braccia, dopo questo sesso entusiasmante e...Jacques, che aveva finito di raccontarci dell architetto non architetto, dei cantanti anni 90, dei diversi tipi di vino da accompagnare ai formaggi....insomma, forse a corto di argomenti ha deciso di cominciare a fare un simposio sulle diverse tipologie di patate e ovviamente si è messo a carpire le differenze fra la mia e quella di Eleonora.
      Insomma. Normale no?
      :)

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  3. senza di te blogger non viveva... si trascinava.

    ed io adesso mi devo assolutamente toccare e morire nella mia cecità.

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    1. Strano...non sei ancora diventato cieco?
      Pensavo lo fossi giâ...

      Ma.guarda cosa si viene a scoprire...
      :)

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  4. Oh mamma ma allora è vero che l'aria parigina fa bene..
    scusa ma quel cappuccino è fantastico..anche se ..verrebbe la voglia di mettere quella schiuma sulle rotondità di Eleonora...
    o come la ha definita ..sulla tua Patata succosa...ahahahah

    invece noi qui ad aspeattare ma c’est la vie!!!

    e me ne vado cantando.
    .Des nuits d’amour a ne plus en finir
    Un grand bonheur qui prend sa place
    Les ennuis, les chagrins s’affacent,
    heureux, heureux à en mourir.

    Quand il me prend dans ses bras
    Il me parle tout bas,
    Je vois la vie en rose.

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    1. Io non ho la patata succosa.
      C'è l ho ...come dire, importante ma non succosa.
      Chissá cosa ha visto quella lá.
      Era totalmente intordita dagli ormoni, il vino e il mangiare.
      Quindi nego tutto.




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  5. Il barone George Eugene Haussmann, non era un architetto. Era il Prefetto della Senna, incaricato da Napoleone III nel 1852 di abbellire Parigi e renderla grandiosa, una vera capitale imperiale, spazzando via gli antichi rioni putridi e fatiscenti della Parigi medievale. Ha anche ingrandito le fogne parigine.

    Chissà se si rendeva conto di quanto le sue decisioni architettoniche e la sua visione degli appartamenti parigini avrebbero infuocato l'immaginario erotico e sensuale di 4 visitatori del XXI secolo che hanno abitato uno dei suoi famosissimi attici...

    Fare sesso a 4 con i tuoi amici fidati in un appartamento Haussmanniano con vista sulla Torri Eiffel e Montparnasse e su Notre Dame è una totale deflagrazione sensoriale e un potente appagatore emotivo.

    Jacques

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    1. O mamma mia.
      Che paura, è arrivato Jacques.
      Hem...ciao...sentì ma Eleonora dice che ho la patata succosa.
      Ma secondo te?
      Cioè...lei c'è l ha riccioluta, ma io succosa no.
      Uff.

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    2. Devo dire che sono d'accordo con Eleonora che quando Soo ti scopava lento e facile, oblivio di Haussmann, più grande della vita, con te aperta e persa nella quinta dimensione, succosa è l'aggettivo che bene descriveva la tua splendida patata.

      Dopo, sul letto, quando tu ed Eleonora eravate distese una accanto all'altra con le gambe aperte a chiacchierare, io accovacciato davanti a voi, ad ammirarvi, a bere con gli occhi i vostri corpi, incapace di accogliervi tutte, allora la tua patata era calda, rosa, felice. E si, non succosa.

      Jacques

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    3. sempre a parlare della succosa ma
      una definizione della patata di eleonora?
      in particolare carlotta descrivimi il suo profumo , grazie
      :-)
      Ale

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    4. Il profumo della patata di Eleonora e' sottile, quasi impercettibile. Hai presente il profumo del pane appena sfornato? Beh, immagina di mescolarvi un pizzico di spezie, come il cinnamomo (cannella?), ma meno dolce. Questa e' la approssimazione migliore che riesco a fare.

      In realta' io la patata di Eleonora non la descriverei in termini del suo profumo, ma della sua conformazione. Ha il clitoride piccolino e il bordo delle piccole labbra un poco frastagliato (cioè' non lineare). Io la sua patata la chiamerei "la ricciolina" di Eleonora.

      Jacques

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    5. Ma caro anonimo, come potrei descriverti un profumo che non ho sentito?
      Ho un naso potente, ma se avessi sentito qualcosa della patata della ele alla distanza in cui eravamo, mi sarei fatta qualche domanda sull'efficienza della sua igiene intima.
      Dio che caldo.
      Non si dorme nemmeno stanotte.

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    6. Jacques: capisco la passione carlottiana per la vostra coppia , mi sono fatto questa idea lei , eleonora, una leggera bomba sexy che non nasconde la sua intelligenza , tu, Jacques, sei un grande costruttore di immagini, con un grande piacere della realta'.

      Carlotta : mi ero fatto questa idea leggendo la Trilli che descriveva Jacques a gurdare le vostre patate , gambe aperte sul letto, chissa' perche' pensavo che ci fosse stato un controllo ulteriore :-) tipo trova le differenze della settimana enigmistica
      ALe

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  6. japdoQFFqvcOuyDòuzFTqp

    Non vedo più la tastiera....

    Non c'è che dire: dopo averci lasciato per mesi ad osservare l'ultima splendida foto torni facendo fuochi d'artificio.
    E' periodo di sagre paesane tutti i giorni: speriamo bene.

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    1. Ahahahahahahahahahahahaha!
      Comunque sono tornata astemia.
      Mi alcolizzo solo a Parigi.



      Per ora

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  7. bellissimi e cattivissimi i cappuccini di parigi

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    1. Immagino siano orrendi, concordo.
      Ma per me sono orrendi pure quelli italiani. Io vado di caffè doppi macchiati con latte rigorosamente freddo.
      Ma cambiamo discorso.
      Elena Ferrante?
      Sono un avida lettrice, in genere della letteratura straniera, trovo gli italiani...come dire.
      Lenti nella narrazione.
      Ma.
      Una notte che non riuscivo a dormire, mi sono dedicata ai romanzi italiani, e pur raccapricciando per i gialli (non ci capisco mai una fava) ho acquistato proprio un giallo.
      "Il tribunale delle anime" di Donato Carrisi.
      Una rivelazione.
      Nel frattempo proverò a leggere qualcosa della Ferrante.

      Carlotta sloggata ancora da "docciarsi"
      Lo so, particolare inutile, ma mi andava di comunicarlo.
      Ho la doccia occupata dal vaso pieno si acqua della mia orchidea Vanda. Sta facendo il bagno settimanale.
      Ancora un ora, poi la scolo e tocca a me, reidratare le radici.
      Magari faccio anche un po' di manutenzione al Blog.

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  8. Perchè nessuno è interessato a come sono e di che profumano e di che sanno i peni di Soo e Jacques?

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    1. Sentiamo..o meglio leggiamo la descrizione

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    2. Sono una massa di pervertiti.
      Non credevo

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    3. vero non esiste democrazia compiuta in questo nostro paese :-)

      ALe

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    4. Comunque hai ragione Eleonora e quindi potresti farci l'onore di descrivere la forma ed il profumo di Soo e Jacques :-) ?
      ALe

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