giovedì 29 ottobre 2015

Gelosia

Certo che ogni tanto voi uomini siete strani.
Non che non vi capisca, anzi, siete come me, menti semplici, dove il semplice non sta per stupido, ma se dite/dico no, esempio, è no, non un si mascherato.
Piuttosto basici diciamo.
Ma evidentemente la biologia e la differenza sessuale ogni tanto fa capolino e io mi ritrovo a guardare Soo e non capire.
Qualche sera fa siamo usciti con amici e, nel gruppo, c'era un tipo nuovo, che manco a farlo apposta era un insegnante di storia.
Per farla breve abbiamo cominciato a parlare io e lui degli Asburgo, e ovviamente la nostra conversazione è stata per una buona mezz'ora totalizzante in quanto gli altri non è che ci seguissero molto nei nostri meandri psico storici.
Ma comunque.
Soo si è incazzato.
Gli è partita la mina coreana gelosa. Quella che fa risorgere pure il prozio Hitoki e il trisnonno Godzilla e speriamo non Anthony il biondastro morto per una caduta da cavallo, primo fidanzato di Candy Candy. 
Mamma mia che personaggio sfigatissimo.
Ma comunque di nuovo.
Ha cominciato una filippica inenarrabile, lunga quanto Guerra e pace, continuandomi a chiedere se il professorino mi piaceva e bla bla.
Ora. Va bene tutto. Ma proprio tutto come dimostrato dal mio aplombe davanti a delle infraculo leopardate, però...
Senza nulla togliere a nessuno, i gusti sono gusti, ma...
Eugenio, il professore, era si incredibilmente affascinante in conversazione, un pozzo di sapere che mi ha accarezzata tutta...però...come dire...ecco...
Stendiamo un velo pietoso sul riporto incredibilmente lungo che manco nei film anni 70 e pure sulle sopracciglia folte da dove spuntavano peli più lunghi che sembravano setole, ma magari quei ciuffi li teneva per un gioco erotico che  noi comuni mortali non possiamo capire, però quando il mio sguardo ha incrociato le sue mani con TUTTE le unghie bordate di nero...ecco. Quello che si che ha bloccato sul nascere qualsiasi aborto di pensiero erotico, se mai ve ne fosse stato uno.
Ho tentato di spiegare a Soo tutto quanto sopra, considerato che mi conosce anche molto bene, ma niente.
Hiroshima in testa.
Mi ha pure accusata di civettare, quando sa benissimo che io civetto naturalmente, senza accorgermene. Con tutti. Uomini e donne. (No master)
Praticamente sono una coniglietta gatta morta naturale (giuro sempre su Putin).
Una specie di Frankenstein brillantinata.
Insomma. Sono due giorni che è con il muso.
Ammetto di avergli dato dello psicopatico e del codone di paglia, considerato che la sua mente basica gli suggerisce che per qualche oscuro motivo io gli renda le corna per vendetta (ma si può avere un pensiero più stupido?) , ma ammesso e non concesso che io lo tradisca in una sorta di legge del taglione della figa, almeno lo cerco pulito. E senza riporto di trenta centimetri. E setole impazzite sulle sopracciglia.
Perché se tanto mi da tanto uno così, dentro le mutande, ha gli scavi archeologici, e l' uccello ricoperto da smegma di varie ere.
Non ci vuole una coniglietta, ma un geologo.
E ribadisco che non capisco questa gelosia contro ogni fatto oggettivo.
Ma forse sono io, che non essendo gelosa,  boh...Misteri coreani.
Ho comprato una applicazione di foto e visto che la mia bocca piace, sperimento su quella.
Tra l'altro non le ho mai avute così carnose. 
Merito del nuovo burro di cacao al peperoncino.



sabato 24 ottobre 2015

Uomini da cassetto degli orrori

Ognuno di noi, e per noi intendo gente normale che ha potuto scopare non solo  moglie/marito/compagna e similari, ha nel cassetto degli orrori, qualche scopata che vorrebbe dimenticare, o anche qualche uomo.
Ne parlavo ieri con un mio amico con cui sono andata a scegliere delle scarpe per un matrimonio che ho a dicembre, e me ne sono tornate in mente due.
Tornate in mente perché le avevo rimosse alla grande, seppellite sotto una montagna di brillantini di piombo.
La prima fu con un uomo che mi eccitava solo a vederlo.
Avevo circa 28, 29 anni, single e sempre fuori casa per lavoro e lo conobbi  in uno dinquesti miei giri ed era...era...lui era piuttosto randagio.
Personalmente preferisco e ho sempre preferito, gli uomini curati, con modi eleganti e privi di quei comportamenti di pancia da vendicatore mascherato o similari, ma questo...
Tutto il contrario.
Una testa di capelli neri e ricci sempre incazzati, jeans strappati, scarponcini anti infortunistica anche per andare a cena, modi bruschi e tutto il repertorio che accompagna un soggetto così.
Ad un certo punto mi sono detta.
Ma si. Facciamolo strano e concupiamo l'animale.
Due giorni e capitolò.
Ovviamente misi subito in chiaro che non volevo un fidanzamento ma solo una sana e godurioso storia di sesso, quindi espletate le raccomandazioni di rito...
Casa sua.
E  ci andai in gran tenuta da guerra, con in testa un porno fantasy/brutal/horror,  con lui rozzo e animale che mi rivoltava come un calzino scopandomi alla pecorina con gran schiaffeggio di chiappe, come aperitivo. Giusto il buongiorno.
Mi immaginavo sedotta alle sue turpi voglie, mi immaginavo che dentro le mutande avesse il paradiso del sesso, mi immaginavo mondi incantanti con fiumi di orgasmi, pompini, cunnilingus, giri della morte e...
Arrivati in casa, nemmeno il tempo di chiudere la porta ed ero giá spiaccicata al muro con la sua lingua in bocca e Dio se baciava bene.
Tre secondi scarsi ed ero un lago.
Gli infilai la mano nei pantaloni e lui me la tolse.
Mi prese in braccio e molto neanderthal mi sbatté sul letto sussurrandomi sulle labbra.
- Torno subito.-
Io in paresi. Avevo una tale urgenza di lui e del suo cazzo che mi sentivo esplodere.
Lo vidi sparire dietro una porta, raccattai l'ultimo neurone funzionante e mi tolsi le scarpe. Poi la maglia e avevo appena iniziato a far scivolare la gonna alle caviglie quando lo sentí rientrare.
A quel punto ero pronta a tutto.
Ero pronta alla guerra dei mondi dei multi orgasmi.
Ero pronta a farmi strappare di dosso tutto lo strappabile.
Insomma. Io e una pornostar uguali.
Mi girai per godermi lo spettacolo, i miei occhi si allargarono su di lui come uno zoom e le mie sinapsi ebbero un corto circuito.
Lui si stagliava contro la porta.
Fiero. Fiero di lui e del suo corpo.
Mi guardava con un'espressione truce che diceva.
Ti spacco in ogni modo possibile, delicata Carlotta. Ti farò cose inenarrabili mai viste prima. Ti...
Ma io riuscivo a vedere solo i suoi slip leopardati infraculo.
Di raso. Pure leggermente luccicanti.
E procedeva verso di me con andatura lasciva. Massaggiandosi il pacco con aria...come dire...un po' gay. Quel pacco avvolto, lo ricordo, da infraculo leopardati.
Ripresami in qualche modo dallo shock, ho reinfilato la gonna. La maglia. Ho preso le mie cose e ho chiamato un taxi, millantando un improvvisa e virulenta gonorrea con punte di sifilide, e scappai letteralmente.
Alla fine, considerato che poverino, nei giorni seguenti mi sommergeva di inviti chiedendomi pure puccioso della mia salute, lo presi da parte e gli dissi tutto.
Per lui più che altro.
Cioè. Non puoi andare in giro con le infraculo leopardate.
No.
Non è accettabile.
Al rogo qualsiasi infraculo maschile.
P.s. il secondo uomo in un altro post.
Con i due neuroni che avete pure voi, lettori del mio blog, non voglio farvi stancare troppo.
E il mio, dopo tutto quanto scritto sopra, sta arrancando.

mercoledì 21 ottobre 2015

Ma voi...

Li guardate i porno?
Lo so. Domanda idiota e risposta scontata.
Cambio approccio.

Ma voi, quando guardate i porno, lo fate di nascosto dall'altra metà del cielo o insieme?
O magari non insieme ma, il fatto di guardarli, non è un segreto.
E già che ci sono...che tipo di porno preferite ?
Io li guardò, si. Da sola non con Soo e lui fa altrettanto, senza segreti.
Il porno non lo condividiamo per due motivi.
Il primo è che abbiamo gusti molto diversi e per entrambi la visione di un porno deve essere privata in genere.
La troviamo piùeccitante.

lunedì 19 ottobre 2015

Per Mastro de Sade il Divino ( Edit)

Avevo iniziato a scrivere una risposta al tuo commento capendo che non avevi capito tutto lo scambio, ma poi stava diventando troppo lungo e ho deciso di dedicarti la seconda pagina di questo blog.
La prima la vado a cercare e poi la linko,  così il cerchio si chiude.
Ecco. Trovata.
http://piccolipensierimpuri.blogspot.it/2013/10/precisazioni.html

Tua risposta

Mastro De Sade19 ottobre 2015 05:03

Bah, e tu seguiti a darmi del Di-vino... coca-cola, meglio!!
Dici che le incazzature dipendono dal testo-sterone e non dal testo-coglione che ti viene propinato dalla signora uterina di turno? Pare tipico femminile dire una cosa alle 12:00, alle 12:00:30" cambiare idea, alle 12:01':15" accusare chiunque passi di essere responsabili del tempo di m. Che gli fa girare le ovaie, che gli causa un gran mal di testa e che per finire, non gli fa cadere il vestito a pennello.
No. Non credo sinceramente sia un problema di testosterone. Noi uomini tendenzialmente abbiamo bisogno di poco, siamo degli ottimisti e cerchiamo di non farcele girare. Non l'hanno ancora inventato un reggi palle al contrario del reggiseno ed è una faticaccia andare in giro con dei cosi che ti ciondolano continuamente tra le gambe. Non sai mai eove metterli! :)
E si, grazie. Mi ci vuole un po di cazzeggio. :)



Pensa...la tua battuta sul di vino era talmente fine e  arguta che l'ho capita solo adesso.
Questo dimostra, se mai ce ne fosse bisogno e ti assicuro che non lo sentivo il bisogno, che proprio siamo su due pianeti diversi, come già ai tempi era lampante, quindi smetto di ironeggiare e ti parlo seriamente, o non ne usciamo fuori perché non capisci, e di fare Marta Flavi che ascolta le tue pene d'amore su furori uterina di altre...beh. Non ce la posso fare.
Perché già come ti scrissi in maniera chiara e cristallina molto tempo fa, non ho  nessun tipo di stima e/o simpatia per la figura di Mastro de Sade, come non ce  l 'ha Mastro per Carlotta.
E non capisco davvero perché tu senta il bisogno ogni tanto di incrociare la mia orbita, come se le cose scritte fossero dimenticate e improvvisamente io non sia più quella figa di legno, chiusa di testa, senza esperienza alcuna sui fatti del mondo e del sesso, isterica e pure noiosa, con un uomo a fianco ancora più chiuso di me e incapace di donarmi piacere come solo tu avresti potuto fare.
Ti ricordi Mastro i nostri primi contatti?
Lasciasti un commento scrivendo che si, ero figa ma vuota. Che a me e questo blog mancava qualcosa, ed eravamo attraenti ed eccitanti  come un congelatore.
Ti scrissi e cominciammo a chiacchierare. Eri pure simpatico e alla mano, nonostante sul blog fossi sempre incazzato con qualcuno o a dare dei "mentecatti mentali" alla quasi totalità della razza umana.
Ovviamente ti chiesi del tuo essere Master e pur non attirandomi  a livello sessuale la pratica, mi attirava a livello mentale.
Fosti gentile, fino a quando non ti accorgesti  (eppure ero stata chiara) che il mio interesse era solo accademico e con nessuna curiosità di provare tutte quelle cosucce da uomini duri che invece per te sono imprescindibili,  tipo sputi e pisciate in faccia, vomito sul cazzo,  elettrodi nella figa e via così, perché a quel punto mi invitasti a conoscerti nella realtà.
Ritornai  ai tuoi occhi un congelatore. Ma non solo.
Entrasti anche in una dimensione quasi esoterico psicologica,  in cui mi dicesti che appunto ero una persona paurosa, priva di esperienza sensuale,  chiusa di testa eccetera e che tu saresti  stato la persona giusta per liberarmi da tutte le mie paranoie sessuali, tipo volontariato ( e di questo ti ringrazio, in effetti ho sempre avuto problemi a trovare qualcuno che voglia scoparmi glaciale come sono)
Devo dire che ho cercato di penetrare  la tua scatola cranica e di arrivare alle sinapsi, senza fortuna, tentando di spiegarti che in effetti le mie esperienze le avevo fatte ben oltre l'adolescenza, che avevo sperimentato, che non chiudo mai porte e bla bla, ma che l'esperienza master slave proprio zero attrattiva.
Ci provasti ancora e ancora ad aprire la mia povera mente chiusa, mandandomi foto, articoli e tutto lo scibile masteriano.
Ma ottenni  l'effetto contrario, perché il tutto era arrivato a una sorta di Zelig, di circo Barnum, dove scoppiavo a ridere solo a vedere delle mollette da bucato senza contare la ridarella convulsa che mi prendeva usando uno sbattitore elettrico.
Tu mi sembravi sempre di più  una macchietta master.
E naturalmente, se l'attrattiva per te era già zero, dopo aver scoperto il tuo ingombrante egocentrismo, la tua quasi totale incapacità di ascoltare gli altri e le loro ragioni quando sono diverse dalle tue, e l'arroganza che hai (pure questa immotivata a mio avviso)nel pretendere di avere sempre e comunque ragione, hanno fatto scivolare nel sotto zero la mia voglia di comunicare con te.
E infatti mi sono ritirata nelle mie stanze del castello di ghiaccio, smettendo.
Ma tu non hai mollato.
E hai tirato in mezzo Soo, mio compagno, e questo non è permesso.
E' un azione da vili.

Sottolineo, ma credo sia evidente, che a parte mail e similari e una telefonata che feci io a Mastro perché insisteva che voleva sentire la mia voce perché aveva il forte sospetto io fossi uomo che lo perculava, non abbiamo mai avuto altri contatti al di fuori dell'area virtuale.

Dicevo.
Hai tirato in mezzo Soo.
E lì mi è partita la brocca, e scrissi la pagina sul blog.
Concludendo, ti ho rinfrescato quello che penso di te e perché lo penso, e tutta la mia vicinanza alla Signora del tuo commento che pur non seguendo le tue vicende in maniera assidua l'hai sputtanata talmente tanto che pure io me ne sono accorta ( ed è tutto dire visto che non mi accorgo mai di niente), dando prova di eleganza e spirito costruttivo soprattutto nel descriverti  nell'intera situazione come una povera vittima e  lei la "pazza" .

Ti regalo due consigli, anche se non verranno accettati.
Il primo.

Secondo me,  faresti migliore figura se la smettessi  con questa soap opera e se proprio la tua anima ferita non ce la  fa, portare questa parte della storia nel vostro privato.
Ma mi sa che non ce la fai, devi sempre dimostrare quanto hai ragione e fare i capricci.
il secondo riguarda i rapporti interpersonali.
Accendi i neuroni quando ti confronti con certe persone in maniera amicale, soprattutto quando di amicale non c'è nulla come in questo caso.
Ascolterei volentieri i tuoi tormentati tormenti d'amore provocati da uteri impazziti e ovaie serial killer (giuro sempre su Putin) ma...questo blog non è un bidone emotivo e gli ascoltatori non sono attenti.
Con il tuo Q.I. hai bisogno di una platea più vasta e fine.
Un ultima cosa.
Sono davvero incuriosita dal percorso mentale che ti ha portato di nuovo qui, visto quanto sopra dei nostri precedenti, perché dopo la famosa pagina del blog, e si parla di due anni fa almeno, mi hai contattato una volta per chiedermi se ero stata io a mandarti un invito o che so, non mi ricordo.
Ovviamente non sapevo manco di cosa stessi parlando e te lo scrissi.
Mi rispondesti e io no.
E ieri...miracolo.
Un tuo commento come se fossimo amichette.
Sono sincera, la cosa mi ha stupito alquanto, non ne trovo proprio il nesso logico.
Poi però mi è venuto in mente che ogni tanto passo dal tuo blog a leggere, e non mi sloggo per farlo ovviamente, e tu essendo un fissato di visite e robe simili avrai visto il mio Nick pensando che sotto sotto chi disprezza ama.
No Mastro. No.
Leggo perché  qualsiasi cosa tu scriva mi metti sempre di buon umore. Senza altro.
Quindi grazie.

Buona giornata Divino.
Bacini e baciotti conigliettosi





sabato 17 ottobre 2015

La figa l'hanno tutte

Si fa presto a dire la figa l'hanno tutte, mio caro anonimo.
È vero che un Rubens (quanto mi piace) è sempre un Rubens, ma ogni suo quadro è diverso.

Parto da un assunto universale.
La figa è bella.
A prescindere.
In qualsiasi stato sia.
Pelosa. Non pelosa. Cicciotta. Magra. Lunga. Chiusa. Sorridente. Con i denti. Avvelenata.Ricciuta.
Ce n' è per tutti i gusti.
Personalmente ho sempre preferito visivamente le fighe chiuse e timide.
Quella sottile striscia di carne, tutta avvoltolata su se stessa, con le piccole e grandi labbra così unite e magre e appiccicate alle pelvi che quasi non si vedono...e la sensazione pazzesca di infilarci la lingua per aprirle.
E aprirla.
Forse ho subito l'effetto imprinting di Erika e, successivamente, di Paola.
Erika appartiene alla mia addormentata adolescenza.
Era una rossa dai lunghi capelli lisci, il viso pieno di lentiggini e gli occhioni verdi.
Timidissima. Anche quando le dicevo ciao, dopo anni di scuola insieme, diventava viola.
Ero ipnotizzata da Erika.
Mi piacevano i suoi colori chiari, i suoi lineamenti fini, il modo in cui si muoveva sempre un po' circospetta e quando a ginnastica la vedevo nuda sotto la doccia non potevo fare a meno di guardare quella sua deliziosa patata rossa quasi senza peli.
Una patata timida come la sua portatrice.
Quasi non si vedeva.
Bellissima.
Con lei non successe mai nulla, ma dopo qualche anno un'altra femminuccia attirò le mie attenzioni.
Paola.
Completamente diversa da Erika.
Paola era vigorosa nei modi, capelli corti e biondo scuro, con una bocca piuttosto carnosa e un non so che sempre di sfida.
Non eravamo amiche,  frequentavamo solo lo stesso giro di persone e a parte qualche parola, il nulla.
Ma poi qualcuno decise di andare a vedere una mostra a Firenze irripetibile, ci organizzammo e facemmo un bel gruppo.
Con mia somma soddisfazione scoprì che anche lei aveva una patata deliziosa, di forma uguale a quella di Erika.
E con un sapore che...
Poi, dopo un altro paio di esperienze, scoprì che la mia dimensione era solo quella maschile.


Mi è venuta una curiosità. 
Tipo esperimento sociale.
Potrei chiedere ad altre gentili Blogger, di fotografare LA Rubens che hanno.
Solo quella.
Magari in cinque o sei, giusto per dare un idea del numero, postare le foto sul blog di ognuna senza dire chi sono le gentili pudenda e vedere se ci riconoscete.
E poi magari mettere in palio un premio a chi ne indovina di più. 

Io come premio metto le mie ciglia finte, quelle di piume nere lunghe tre centimetri, a massaggiare IL Rubens  del vincitore se vince un timido, se invece vince un testosteronico  gli do il privilegio di farsi ammanettare  da me e resistere a guardare otto ore di documentari sulla storia dei Gesuiti.







venerdì 16 ottobre 2015

Retata (No. Non mi hanno arrestata)

Che ne dite delle mie calze a rete?




Chiacchiere


Non avendo trovato, ancora, un libro degno del nome su Robert Kennedy mi sono lanciata su documentari storici soprattutto di Minoli e Mieli, che mi hanno chiarificato ancora di più la figura di Robert.
Ma poi, dopo tre ore di orgia  visiva e uditiva, nel pomeriggio la mia curiosità è virata sul Vietnam e di conseguenza... Cambogia.
E quel grandissimo faccia di merda di Polpot.
Non che non conoscessi questo infame personaggio spalleggiato da chiunque fuori dai confini cambogiani, alla fine è storia recente e se davvero c'è qualcuno che non sa chi sia stato, vi prego di non dirmelo o mi trasformo in coniglietta testa di cuoio e comincio a sparare ad altezza uomo, ma dicevo.
Non che non conoscessi la storia, ma di quella parte della storia, quella che ognuno di noi ricorda al volo facendo tabula rasa del bordello indocinese intorno, è la guerra del Vietnam, non quello che è successo dopo in quei luoghi, e mi  sono accorta che non ricordavo nemmeno dove fosse morto Polpot e cosa ancora più grave, nei miei ricordi lo avevo bollato come un comunistaccio esagitato e sanguinario come tutti i dittatori di qualsiasi schieramento politico.
E invece sbagliavo. Non era quello. Era peggio.
Un pazzo sadico, pieno di fisse e paranoie che fino alla fine ha difeso il suo operato, con un candore da vecchio da fare quasi tenerezza.
Che poi gli orientali hanno un viso gentile che dona pace e tranquillità.
E anche lui.
Un fragile anziano dalla pelle priva di rughe, praticamente cieco e...
Speriamo che la giustizia divina arrivi dove non siete arrivati voi umani, sennò davvero.
C' è da arrabbiarsi.
Pure per il suo numero due. Ha patteggiato e voilá.
Intonso. E soprattutto completamente dimenticato.
Ha avuto il diritto all'oblio senza nemmeno scomodare google.
Incredibile.

Dopo essermi vista altri due documentari sulla Cambogia, sono entrata in un girone infernale che è continuato con l' altro mostro Ho Chi Minh, e non so come sono approdata in Ruanda.
Soo, tornato a casa mi ha fissata qualche istante, ha scrollato la testa riconoscendo la mia famosa patologia dell'informazione a scatole cinesi con percorsi multipli e  (quando sono in questo stato, bisogna lasciarmi stare, finchè la stanchezza mi vince) si è soltanto assicurato che tutti i coltelli fossero sotto chiave, avendo paura che lo scambiassi nel mio delirio per un khmer rosso.( come se non sapesse del mio kit da perfetta squartatrice  in borsa. Adoro le lame)

Dio santo.

Non volevo scrivere tutta questa roba sopra, ma solo che dopo un overdose di cadaveri, massacri e brutture, mi sono lobotomizzata su un programma che non avevo mai visto .
La rivincita degli ex.
Ora.
Ma è veramente...veramente...
Non so trovare le parole per descriverlo. Davvero.
Soprattutto non so trovare le parole per descrivere me, che sto guardando questa roba e mi incuriosisce pure.
Mmm
Però è un programma tipico da conigliette.
Ovvio che lo guardi.
Anche io mi faccio delle domande davvero stupide.
Che guarda una coniglietta?
La rivincita degli ex, ovvio.

Che qualcuno mi stacchi dal divano per favore, o fra poco mi metto pure a guardare la D'Urso..

P.s. gradirei anche un pacchetto di fazzoletti di carta al mentolo, che mi devo soffiare il naso due volte al minuto se no mocciolo dappertutto.
Certo...a qualcuno potrebbe piacere il moccio sul cazzo, alla fine qui vale tutto ma...non per me.
Sono all'antica sullo scambio di fluidi.
Non rinuncerei mai, al buon vecchio sperma, nemmeno per tutti i vibratori del mondo.

Questa non volevo pubblicarla, ma ho cambiato idea.
mi piace la schiena


mercoledì 14 ottobre 2015

Ma che noia!

Possibile che Robert Kennedy abbia colpito così poco noi italiani?
Da qualche giorno spulcio tutto lo scibile libristico per trovare qualcosa su Bob e a parte una raccolta di suoi discorsi e vari scritti sempre in abbinamento con la Monroe...
Niente. Il nulla cosmico alla Giovanardi quando parla di gay e droghe.
Sul fratello invece di tutto e di più.
Ma lui non mi interessa. Io voglio Bob.
E trovo solo roba in lingua originale,  che anche no.
Ho anche pensato di rivolgermi al signor Bisiach, pregandolo di scriverla lui questa benedetta biografia, ma poi ho pensato che a 88 anni avrà pure gli affari suoi a cui pensare.
Non è che tra voi maniaci, guardoni, master, slave, amanti del cazzo e/o patata eccetera, avete qualche titolo su Robert Kennedy da suggerirmi?
Magari è la volta buona che imparo a leggere.
Chissà.

martedì 13 ottobre 2015

Coniglietta malata e in mistica letteraria

Complice la bronchite e la bulimia letteraria che mi ha colpito in questi mesi, sto leggendo un sacco.
Di default vampirizzo almeno un libro al mese, ma quando mi pigliano questi momenti divento una macchina da guerra della lettura e non è insolito trovarmi in mezzo alla strada a leggere pure gli scontrini. O i biglietti del bus. Tipo drogata della parola scritta.

Ho finito da qualche giorno " I Kennedy,  la dinastia che ha segnato un secolo" di Gianni Bisiach, un tomo di 400 pagine e passa.
Non so perché proprio i Kennedy,  non mi hanno mai incuriosita nonostante avessero tutti gli ingredienti per farlo.
Potere. Donne. Mafia. Servizi segreti. Storia politica. Morte.
Eppure niente. Li ho sempre letti a margine di altri personaggi, come Marilyn Monroe o Sinatra o quando leggevo  saggi sulla mafia americana.
Sia come sia, ho comprato l' ebook e ho cominciato.
Le prime 100 pagine ho fatto fatica.
La scrittura di Bisiach mi sembrava lenta. Accademica. Monocorde.
E poi annusavo  una specie di benevolenza verso i Kennedy, cosa che era in contrasto con ciò che provavo io, e mi infastidiva leggermente.
Ma ho continuato  e il libro ha preso vita.
Bisiach mi ha accompagnata, con un linguaggio meno accademico, dentro la famiglia Kennedy,  non quella personale ma quella politica.
Entra ed esce nelle varie vicende che si dipanano  in quegli anni, per niente semplici tra guerra fredda, mafia  e comunismo, facendo capire in modo immediato il clima del tempo e sembra proprio di essere lì, a fare il guardone  storico sperando che la CIA del tempo, non ti becchi.
Le persone di cui parla sono moltissime ma non  fa mai perdere il filo degli eventi,  è molto bravo a guidare il lettore nel labirinto storico dei mille nomi e intrecci tra politica, servizi segreti e mafia, senza avere una crisi isterica portata dal non capire chi uccide chi, chi complotto con chi, passando ovviamente per chi scopa con chi.
La sensazione che Bisiach fosse pro Kennedy è mutata.  Non che non lo sia ( a mio parere), ma è più un pro politico,  e sotto questa luce non si può che dargli ragione.

Bisiach poi, mi ha fatto conoscere oltre lo stereotipo, la figura di Robert Kennedy, Bob, che conoscevo poco.
Ed è stata una rivelazione.
Ne sono stata rapita e affascinata. Travolta direi, tanto che ora andrò in caccia di qualche libro che parli solo di lui.
Cartaceo però. Bob Kennedy merita una lettura fisica.
Merita pagine sfogliate e odore di carta.
Merita il rapporto carnale del libro vero, la perfezione che un ebook non potrà mai dare.

Concludendo:
Consiglio questo libro?
Si. Decisamente. Ma non sotto l'ombrellone o in relax, perché impegna le sinapsi e bisogna seguire bene cosa scrive Bisiach o ci si perde nel marasma di nomi e date e capita che improvvisamente ti accorgi di non capire come sei finito a leggere della disfatta della baia dei porci, quando un secondo prima (giuro su Putin come al solito....prima o poi i miei spergiuri colpiranno...) stavi leggendo che il primogenito del futuro clan, il prescelto per entrare in politica secondo i piani di Kennedy senior, era stato ucciso in guerra.
Insomma, senza attenzione ci si perde.
Ora andrò a farmi un infuso alla menta.
Mi sento tisica come Mimi, quella sfigatissima donna della Bohème.

Io odio l'opera lirica.

Ma parlando di cose serie.
Ho freddissimo.



giovedì 8 ottobre 2015

Molto...come dire...

Rosa.
Si. Molto rosa. E molto psichedelico.
Il tempo dell'io, es e roba varia é passato.
Voglio che la mia conigliettositá  sia immediatamente visibile.
Voglio essere assalita da un branco di lupi famelici che mi spolpano  viva e facciano di me un corpo vibrante di tutto, giudicando un valore le ciglia finte e non quanti libri uno legge.
Voglio...voglio...oddio. Non mi ricordo.
Lo sapevo che dovevo prendere appunti dalle interviste di Pamela Anderson, ci sono delle chicche conigliettose  che nemmeno se ci pensassi 200 anni mi verrebbero in mente.


Ogni tanto mi chiedo se tra i miei lettori c'è qualche poliziotto. Carabiniere. Cia. Fbi.  Insomma, gente  di legge.
Oddio mi arresteranno  per droga!

Giuro come al solito su Putin (prima o poi i miei spergiuri  avranno un effetto, cavolo. Sto giurando su di lui le peggio cose...) che non mi canno e se mai l ho fatto la colpa é di Lamiete.
Mi ha drogata con l'aceto balsamico e poi mi ha costretto a farmi una pista di cannella (sul suo pippi) e poi mi ha fatto fumare menta del deserto.
Arrestatelo,  é un bruto!



Vi piace la nuova veste del Blog?

domenica 4 ottobre 2015

Domenica foto story horror

Quasi guarita, e pronta per ridiventare "normale"
Patata blu extraterrestre. 
Relax, alla faccia di tutto quello che avevo da fare.