domenica 26 luglio 2015

Risveglio con caffè e ombre


Approfittando del fatto che Soo dorme, io bevo caffè nella super tazza di babbo natale e mi fotografo.
Ho scoperto l'effetto zebra della persiana.
Dovrò dedicarmici.
Buon giorno.





Sempre slip con mici.
Prima o poi Soo me li brucia tutti in un rogo.

venerdì 24 luglio 2015

Rassegna stampa Carlottiana

Stamattina  ho letto una notizia che mi ha rallegrato la giornata.
Una coppia italiana, seguita da un centro privato di fertilitá, grazie ad un embrione congelato arrivato dalla Spagna, ha potuto dare il via ad una gravidanza desideratissima, evitando la via crucis di molti prima di loro, a causa di leggi insensate e schizofreniche che  contenevano divieti, nella migliore delle ipotesi,  da atassici neurali e ho sorriso sperando che quel grumo di cellule veda la luce e diventi un bambino.
Stavo per oltrepassare la notizia quando sento - Ma ciaoooooo Carlotta!-
Oddio. La moglie del prozio Hitoki? Hitoka?
No peggio. Molto peggio. Paola la logorroica.
La mia schiena è stata attraversata da un brivido freddo, nonostante la totale assenza di aria condizionata sul treno,   mi sono guardata intorno alla ricerca di una via di fuga ma.
Niente.
Nulla.
Ero fottutamente in trappola, per almeno cinque fermate.
Una disfatta che nemmeno Napoleone.
Si è seduta, incurante del fatto che stessi leggendo e ha cominciato a vomitarmi addosso un fiume di parole di cui capivo il senso solo a metá, in quanto il suo eloquio assomiglia al volo di una farfalla, schizza di qui e di la senza logicitá, a scatti e picchi, toccando argomenti vari ed eterogenei, dalle montagne scoperte su Plutone alle...no. Hem...no. Lei che parla delle montagne di Plutone proprio no. Direi che è piú da gossip jet set italiano.
Comunque...dopo dieci minuti di mio silenzio e suo disco, mi chiede -Cosa stai leggendo?-
-Rassegna stampa...-
Sguardo vacuo per qualche istante -...Ah...e piú precisamente?-
Volevo mentire. Giuro sul bastone del prozio Hitoki che si. Volevo macchiarmi di menzogna.
Ma.
La mia maledetta boccuccia è stata piú veloce della testa e -Sto leggendo un articolo su Repubblica che parla di una coppia italiana che ha potuto dar inizio ad una gravidanza grazie ad un embrione arrivato dalla Spagna. Il marito ha inseminato l ovocito della donatrice spagnola, hanno "embrionizzato" congelato e spedito. Non è una bellissima notizia?-
Silenzio quasi solido. In sottofondo solo il rumore del treno e nessun fiato dai passeggeri. Troppo caldo anche per parlare.
Lo sapevo che dovevo mentire. Non ho una conoscenza approfondita di Paola, è la classica "amica" che si incontra solo sui mezzi con cui parli per forza.
Mi ha sempre dato l impressione di essere una alla Giovanardi su questi temi, quindi non avendo tempo da perdere mi sono sempre limitata ad ascoltarla o ad affrontare argomenti neutri tipo rossetti e creme antirughe.
-Chissá dove andremo a finire con queste schifezze.- dice accorata.
-Schifezze? Quali schifezze?-
-Adesso pure i bambini per posta.-
Aggrotto le sopracciglia - Intanto era un embrione e non un bambino, se no andavano tutti in galera come minimo, e poi dai! Mica c'era il postino a consegnare l embrione, è stata una cosa controllata come si fa con gli organi.-
Mi guarda ma non è convinta. Per lei quella notizia vuol dire bambino-spedito-in-busta-con-francobollo, contro ogni logica. Punto e basta.
Decido di mollare il colpo.
Lo faccio sempre quando davanti ho qualcuno che insiste sulle sue posizioni e idee per me sbagliate.
Inizio sempre il confronto, ma quando è sterile lascio. Non è utile parlare con dei sordi no?
E poi non ho mai avuto l orgoglio di avere l ultima parola, la cedo volentieri se questo tranquillizza il mio interlocutore.
Sono buona in fondo.
-Un embrione è un bambino- rimarca decisa.
-Opinione tua, che ha come radice la fede presumo, e su cui non discuto, ma scientificamente parlando un embrione è un grumo di cellule, che diventerá un feto e infine un bambino. Anche per la legge italiano, tra l'altro.-
Ha cominciato un altro soliloquio piú delirante, in cui ha messo sul piatto tutti i cavalli di battaglia del gotha pseudo religioso.
Ho sentito la parola eugenetica, cosí cara a lor signori, poi selezione della razza, poi sempre bambino, bambino, bambino, manco in divenire, bambino e basta.
Poi improvvisamente si è fermata chiedendomi se la stavo prendendo in giro.
-Chi, io?- ho risposto spalancando gli occhioni blu innocenti -ma se ti sto ascoltando senza parlare.-
-Hai la faccia di una che mi prende per il culo-
Maledetta la mia faccia mobile che non nasconde niente.
La stavo ascoltando e guardando ma in effetti ero davanti ad un film tipo natale ai caraibi, cioè la stavo guardando come se fossi stata al cinema.
Ho tentato di non sorridere quando ho sentito eugenetica, insomma ammetto che avevo preso quella pseudo discussione in maniera molto Zen, e anche religiosa, ringraziando Dio di non essere cosí ottusa.
Alla fine si è arrabbiata. Mi ha detto che non credeva fossi cosí maleducata, tanto da riderle in faccia.
Ma io non stavo ridendo, stavo sorridendo e non di lei nello specifico, ma nei confronti di un certo tipo di pensiero che combatto con fatti e niente parole.
Sei convinta che sia eugenetica? Va bene, ma ho la stessa libertá di pensiero quindi ti guardo come guardassi un film di Vanzina, e peccato non avere pop corn e coca cola.
Poi se ne è andata a sedersi in un altro posto.
Un po mi è dispiaciuto, perchè non è mai bello iniziare la giornata incazzandosi, ma la notizia positiva è che non mi disturberá mai piú.
Ne sono certa.
E viva i postini spagnoli!
:)

P.s. dovrò decidermi a mettere come sotto titolo del blog "completamente gestito da smartphone in ogni suo recondito anfratto e, ammetto, non credevo fosse possibile, anche se il mio italiano scritto ne soffre parecchio.

P.s.2 foto di repertorio di com'ero vestita.
Un post senza foto è spoglio.


mercoledì 22 luglio 2015

Della cannabis, pensieri sparsi.

Ho letto la proposta di legge firmata trasversalmente da piú di duecento parlamentari, sulla cannabis.
Non posso fare altro che plaudire, avendo la certezza che entro il 2016 avremo una legge sul tema, che spero non si discosti troppo da ciò che ho letto.
Purtroppo però, esattamente come succede per il fine vita e il testamento biologico, c è una parte che dissente (e questo è buono. Il confronto sta alla base di ogni cosa) e lo fa dando false informazioni contornate da notizie fantasy senza nessun supporto scientifico, se ne non quello  di quattro carabattole di medici che sarebbero pronti a giurare che anche il prezzemolo, se fumato, è una droga e nel giro di breve ti porta a fumare eroina aromatizzata alla cannella, gran droga pericolosissima pure quella.
La cosa non mi preoccupa. Dei ciarlatani intendo, quelli alla Giovanardi giusto per fare un nome su tutti, perchè come scrivo sopra, questa legge noi l avremo.
Ma non perchè improvvisamente si è capito che il proibizionismo e la linea dura hanno non solo fallito miseramente, ma hanno peggiorato la situazione esistente.
Lo so. Basterebbe che alcuni leggessero dei dati per smetterla di fare guerre sante contro la cannabis, ma siamo sempre li.
La scintilla di vita sinaptica non è di tutti.
Quindi, visto il livello alquanto scarso italiano di pensare liberamente, questa legge l avremo semplicemente perché Renzi ha promesso l abolizione della tassa sulla prima casa e varie cosette, con prima scadenza entro fine 2016.
Lo so. Anche skifidor Silvio l' aveva detto, per poi  finire come siamo finiti, ma qui c è la cannabis.
Che è l'unico gettito soldifero che può entrare nelle casse dello stato e far trovare in un battibaleno tutte le coperture del caso.
Perchè ricordatevi bene che, tra l 'altro, il gettito fiscale del mercato illegale della droga, concorre al nostro PIL(insieme a prostituzione e altre amene cosette), senza che lo stato (di cui non me ne forte un cazzo visto come gestisce l Italia) possa trarne beneficio e avere soldi per occuparsi seriamente della questione droga, mettendo in atto un piano d azione che non sia l attuale armata Brancaleone che non sa una fava del problema ma prende decisioni.
Quindi è tutto qui.
Nessun risveglio neurale ma mera legge di mercato, che però avrá uno sviluppo positivo su piú fronti non solo quello del gettito fiscale.
La criminalitá non avrá piú in mano il mercato e spero che per gli spacciatori di coca, eroina, e tutto lo scibile chimico, vengano inasprite le pene a sbattuti a lavorare nei campi di Maria almeno per venti anni.
Si potrá fare auto produzione (dicono fino a cinque piante, ma crede che si attesteranno su tre. Come se cambiasse qualcosa), quindi le persone fumeranno quello prodotto da loro, senza il terrore di aver comprato Maria spruzzata di cocaina per aumentare lo sballo.
Ah...apro una parentesi.
Negli anni ho sempre sentito cose assolutamente risibili dette dai non fumatori ai fumatori.
Badate bene. NON fumatori.
Il lavaggio del cervello droghe in Italia ha funzionato benissimo considerata la scarsa predisposizione ad informarsi, e  c è questo pensiero sui fumatori di cannabis alquanto bizzarro.
1 Gente che non vuole crescere.
2 È una roba da adolescenti.
3 Avete dei problemi non risolti e fuggite dalla realtá
4 Io non bisogno di farmi per divertirmi.
5 La Maria è l.anticamera per cose piú pesanti.
Queste quelle che vanno in piú voga e quelle che secondo me sono le piú facili da smontare.
OK. Prendo me stessa come esempio.
Le prime tre.
Io sono astemia, conduco una vita piú possibile sana, mangio una volta alla settimana la carne, sempre frutta e verdura, faccio sport, e i miei problemi sono quelli di tutti, a volte piú pesanti ma fa parte della vita, lavoro, rispetto quasi tutte le leggi, non vado forte in macchina eccetera.
Quindi non sono esattamente un'adolescente che fa cose pazze o dorme fino a mezzogiorno o sono affetta dalla sindrome di Peter Pan ( un pochino si, ma quella è genetica, non cannabis).
Se tu ti concedi del vino o un qualsiasi super alcolico, perchè io non dovrei farmi un tiro di canna?
Tu, dopo un bicchiere di vino, non puoi guidare esattamente come me che mi sono cannata, però il tuo alcol è legale. E uccide sulle strade infinitamente piú volte di quanto faccia la mia Maria.
Perchè sai, tu che non fumi ma bevi, la Maria non è "sociale" come l alcol.
I veri fumatori fumano a casa propria, e l ultima cosa che gli viene in mente è proprio quella di uscire.
È un momento ludico e relax da condividere con pochi amici e non in una discoteca piena di luci e musica spacca orecchie con un super alcolico in mano, per dire.
Per cui no. Fumo esattamente con lo stesso spirito con cui tu sorseggi magari del bourbon, osservando l oceano.
Ne piú ne meno, senza scomodare la psicologia.
Bere fino ad essere ubriachi non è bere.
Fumare fino ad essere storditi su un divano, non è fumare.
Il punto quattro è tra i piú stupidi, perchè in genere viene detto da chi il sabato sera si fa a pezzi di alcol, senza capire che nessuno si fa una canna per divertirsi.
È relax. È gusto. È rimanere presenti a se stessi solo piú leggeri.
Esattamente come dice chi degusta una bottiglia di vino al ristorante.
Poi che la Maria sia l anticamera di droghe letali è assurda.
Chi sviluppa una dipendenza lo fa indipendentemente dalla sostanza, tenendo presente che la nicotina o l alcol sviluppano molta piú dipendenza della Maria.
Personalmente ho conosciuto solo un tipo che dalla Maria è finito all'eroina, mentre molti che dal farsi a pezzi solo il sabato sera, ora hanno un gran bel problema.
Chiudo la parentesi e ritorno a bomba sull'argomento.
Le carceri si svuoteranno di poveri cristi beccati con magari qualche grammo di maria e...insomma.
Stiano sereni i paurosi che vedono nel futuro scenari apocalittici di cannati ad ogni angolo di strada  chiedere pochi centesimi grattandosi come se avessero la scabbia.
Non succederá mai. Quelli sono drogati veri, che grazie a noi cannaioli in relax, forse avranno una possibilitá di uscirne.
E non tocco l argomento sulla cannabis terapeutica, perchè mi rifiuto di pensare che ci sia ancora qualche mono neutronico che si oppone millantando robe che pure Tolkien giudicherebbe troppo fantasy.
Ovviamente io non mi canno.
Sia chiaro.



Parigi...

Stamattina, dopo una notte terribile, mi è tornata in mente Parigi.
Chissá perchè.
:)




lunedì 20 luglio 2015

una tranquilla domenica fotoromanzata


Ieri mattina presto. Molto presto (troppo presto), mi sono sentita toccare un fianco, da una cosa dura.
Nel sonno ho allungato la mano, per cercare di capire cosa fosse, ma le dita hanno  trovato solo vuoto.
Ho abbracciato il cuscino e richiuso gli occhi.
Ancora il tocco.
Sono scattata seduta sul letto tipo indemoniata (e considerati i capelli al mattino...)e ho visto Soo con un mano un bastone da passeggio giapponese antico in mano e nell'altra...
-Tieni...bevi la tua droga e poi ti spiego-
Ha allungato verso il mio viso la tazza  da cui usciva un celestiale aroma di caffè, allontanandosi un poco, l'ho presa come un vampiro prenderebbe una sacca di sangue fresco, e ho bevuto il primo sorso, poi ho sbirciato con gli occhi ancora pieni di sonno fuori dalla porta finestra, e sono tornata su Soo. 
-La prossima volta che mi svegli toccandomi con quel bastone, ti rendo monco. Ma poi, cosa ti salta in testa?-
-Bevi ancora caffè  amore mio dolcissimo, poi parliamo.-
Ok, si. Meglio che beva. Guardo l'ora dal cellulare. Le sette.
LE SETTE?
-La soia che ingurgiti  ti ha fuso il cervello? Mi svegli alle sette di domenica mattina con un bastone?-
Non urlo. Io non urlo mai, ma sono comprensibilmente irritata.
La settimana é stata devastante. Caldo. Un sacco di lavoro. Problemi.
Sognavo di svegliarmi alle due del pomeriggio. Di fare giardinaggio. Magari un po di beauty fai da te. Guardarmi un film.
Insomma. Il relax totale, dove il massimo dello sforzo sarebbe stato alzarmi dal divano e aprire il congelatore per un gelato.

-Adesso ti alzi, vai sotto il portico e ti porto un altro caffè con una brioche vuota.-
-Io non voglio alzarmi, andare sotto il portico e fare colazione. Voglio dormire.- insisto petulante.
-Avanti Carlotta...- e mi spuntona  le gambe con il bastone.
Con scatto felino lo prendo e tento di togliergli lo,  ma non ci riesco. Ho le reazioni di un bradipo. -La vuoi finire con sto bastone? -
-Non posso, mollalo  serpenta  che non sei altro!-
Serpenta? A me?
-Scusa?-
-Svegliarti é cosa molto pericolosa, bisogna fare come con i serpenti. Toccarli da lontano e il bastone del prozio  Hitoki é perfetto.-
-Ma cosa cazzo dici che quel bastone lo abbiamo comprato in un negozio etnico e non hai un prozio che si chiama Hitoki, te lo sei inventato sul momento per tentare di mettere una toppa al fatto che...si ma perché mi hai svegliata?-
-Alzati senza fare mosse improvvise e vai al tavolino. Il bastone del prozio Hitoki a cui tu non credi, mi proteggerá dai tuoi attacchi. Non posso rischiare di farmi mordere,  le tue sacche velenifere al mattino, sono piene. -
-Sì chiamano ghiandole parotide,  non sacche velenifere....- ma poi mi arrendo.
Quando Soo ha questi momenti da cartone animato, ho imparato a non oppormi ma ad assecondarlo. 
In fondo stare in coppia é un gioco di equilibrismo estremo, dove una volta cede uno e una volta cede l' altro, accettando serenamente che alcune cose non potranno  cambiare. Mai.
Mi sono alzata, mi ha pizzicata ancora con la punta del bastone, gli ho intimato di smetterla sul serio o sarei andata  a Seul sulla tomba del suo fantomatico prozio Hitoki per fare pipí sulla lapide o quello che usano, oltre naturalmente a rappresaglie random.


Quindi mi sono seduta, ancora avvolta dal sonno. Incapace di connettere normalmente. Aspettando la colazione.
E finalmente Soo ha parlato.
-Ora ti cambi, ti metti qualcosa di comodo, togli quelle mutande con i gatti oscene  e poi ti porto in una villa con tanto di giardino botanico e piante rare.-
Ho un attimo di paresi. 
É una cosa carina da organizzare. Adoro i giardini botanici tanto quanto i monumenti.
Ma.
Fará caldissimo. Non ho voglia di mettermi in macchina. Non ho voglia proprio di mettere il naso fuori di casa.
Insomma. Dentro la mia deliziosa e brillantinata scatola cranica,  tutte le sinapsi urlano un gigantesco no...
Sorrido e rispondo si.
Finisco la colazione e mentre mi spoglio per infilarmi sotto la doccia, gioco con il Sony Ericsson. 
E via le mutande oscene (ma in estate comode. O Dio si. Comodissime. E fanculo il resto)



Due ore dopo varcavamo le porte dell' immenso giardino botanico.
Alle due, distrutta dal caldo, dalla camminata e in un bagno di sudore nonostante l ombra di alberi secolari dalle immense chiome, mi sono arresa, sedendomi sotto un arco in pietra, totalmente invaso da rampicanti.


A fine giornata le mie estremitá  erano provate, tanto da doverle coccolare, con tanto di menta fresca del mio giardino.


E poi...coccole a me.
A cui poi, si é unito anche Soo.


giovedì 9 luglio 2015

in compagnia di Madame e mosieur Corieux

Ieri davanti al PC, secoli che non uso un PC, ho curiosato nei vari blog "amici" e i nuovi "affiliati" di google+,  giusto per mettermi in pari dopo secoli di assenza, e ho scoperto che i Corieux si danno un gran da fare anche con i video.
Visto che loro mi piacciono molto in tutti i sensi, perchè appagano il mio senso estetico su piú livelli e non sono mai volgari, ho acceso una sigaretta e mi sono goduta un po' di filmati.
Ad un certo punto è arrivato Soo, che sentiva gemiti femminili e non capiva.
Il video che stavo guardando era "Sintesi di un pomeriggio".
"Ma Carlotta, che stai guardando?"
"Non si vede?" ho risposto sorridendo.
Lui è rimasto con me. Sullo schermo intanto, i due malandrini godevano come dei pazzi. Davvero eccitanti.
E pochi minuti dopo...mi sono ritrovata appiccicata ad un muro con Soo che filmava me.
Il mio culo.
Il suo cazzo.
E la sua entrata nella patatina carlottiana succosa (...) e poi anche loro, che sembrava fossero con noi, tipo Parigi.
E si.
Perchè Parigi per Soo è stato davvero uno sparti acque.
Ha scoperto che si eccita molto a scopare me e guardare gli altri.

Comunque, sesso fotonico.
Peccato che poi ha cancellato subito il video, senza nemmeno inviarmelo.
Ha detto che non si fida a lasciarmi in mano certe cose.
Uff.
Chissá come mai.
Pensa forse che potrei pubblicarlo o lo faccia vedere a Jacques ed Eleonora?
Non capisco proprio come possano venirgli certi pensieri.
Mah.
:)

Comunque sia.
Corieux.
Io vi lovvo.
Firmato
Carlotta bimba minkia

:)

P.s.

E in onore al pelo di Madame Corieux...
Pelo pure io


martedì 7 luglio 2015

Cretinerie di una notte


Insonne.

Ho mangiato frutta. Insalata. Un gelato. Del riso integrale condito con parmigiano e olio di canapa bio.
Poi ho fatto una doccia. Ho sentito Soo,  bagnato le piante, rifatto una doccia.
Caldo.
Mai patito il caldo cosí. 
Sto proprio invecchiando accidenti.

Poi.
Nel letto. Da sola. Ventilatore a soffitto a palla e grazie a dio super silenzioso. TV accesa su un canale che non so.
Ho cominciato a giocare con le mie solite luci e ombre.
La foto con le mani gonfie e "venose" dal caldo è la ma preferita.
Le mani cosí incise da ombre e calore  sembrano stonare ma invece le trovo focalizzanti.
Danno movimento alla foto.
Vabbè, punto primo.
Basta foto da vampiria, mi sono scocciata da sola, e dalle prossime...torna la coniglietta.
Luci. Colori e brillantini.
E poi, punto secondo...
Mmm...non mi ricordo mica.
Riprovo a dormire.







lunedì 6 luglio 2015

Caldo&insonnia

Un connubio devastante, e nemmeno Soo da disturbare.
Andrò a mangiarmi un gelato.
Anzi. Un ghiacciolo. Rigorosamente all'amarena.
Non esiste altro gusto all infuori di quello.






giovedì 2 luglio 2015

...

Sparisco. Riappaio. Sparisco ancora.
Abbiate pazienza con me, ogni tanto ho bisogno di staccare e dimenticarmi. 
So anche che sembra folle, senza forse, ma questo é.
In questi mesi sono successe un pó di cose ma racconteró solo quella porno, in perfetto stile carlottiano. 
E no. Non potete toccarvi, pena la cecità perenne e se lo dicono i cattolici io ci credo. 
Comunque.
Per una serie fortuita di eventi io,  Soo, Eleonora e Jacques, siamo riusciti a passare insieme cinque giorni a Parigi e il nostro anfitrione (sempre Jacques ), da perfetto quadrilingue cittadino del mondo,  non si é accontentato di trovare un albergo per l'occasione quasi irripetibile come un'esame  dei Ris, 
No.
Troppo facile.
Troppo normale. 
Prima ha chiesto se si poteva affittare qualcosa a Versailles e, avendo ricevuto (secondo lui) un inspiegabile rifiuto, ha optato per un semplicissimo attico con davanti Notre Dame e sullo sfondo la torre Eiffel, il tutto ubicato in un antico palazzo costruito da un architetto di cui non ricordo il nome ma che Jacques invece sembrava conoscere, purtroppo, benissimo in quanto per le vie di Parigi, continuava ad indicarci palazzi costruiti da questo tizio magnificandone le doti architettoniche da genio  delle costruzioni che manco i Lego. (Anche se io e gli altri vedevamo solo dei semplici palazzi)
Ad un certo punto io, Soo ed Eleonora, sfiancati, abbiamo deciso di andare a vedere le fogne di Parigi, e tentare di sperdere  Jacques senza dare nell'occhio.
Comunque, a parte la tedia dell'architetto, abbiamo fatto di tutto.
Mangiato. Camminato. Turistato. Bevuto.
Ecco. Bevuto.
Ormai lo sanno tutti. Ma proprio tutti. Io sono astemia. Un astemia convinta.
Solo l odore dell alcol mi fa rivoltare lo stomaco,  il vino poi...mamma mia che raccapriccio.
Peró.  La penultima sera. Dopo una giornata di sole e di chilometri fatti a piedi. Dopo avere fatto una spesa per la cena a dir poco schizofrenica...E dopo che Jacques e Soo hanno perso esattamente un ora e mezza dentro enoteche dall'aria antica...
Insomma. Siamo arrivati a casa. Si. Nella attico fantasmagorico dove lo spirito  dell'architetto si respirava in ogni luogo (bagno compreso, Jacques non ha mancato di tesserne  il genio costruttivo anche li. Mentre magari qualcuno cercava un po' di privacy per fare pipí)
Poi  cena e infine lo svacco totale. Vino a fiumi. Risate. Cibo etnico e baguette.
Luci soffuse. Musica...beh...musica...a me ed Eleonora era venuta voglia di cantare Notte rosa di Umberto Tozzi, e quindi...
Da questo punto in poi i miei ricordi diventano confusi. E parecchio.
Al limite confido in Eleonora per aggiungere o togliere cose.
Eravamo li tutti e quattro. Ubriachi. Non fradici ma quel tanto che basta per prendere le cose con leggerezza e in un luogo incantato preposto per amore&sesso,  tra i più famosi al mondo.
Quella Parigi che vedevo dalla parete finestra e che sembrava voler toccarci  e rapirci  nelle sue spire...
Le luci di Notre Dame che invece di ingentilire  tutto quel goticume, la faceva sembrare ancora più cupa, donando una pennellata torbida all'atmosfera. Ma poi vedevi esplodere alla orizzonte qualcosa. Un tripudio di colori e scintillii, di giochi di luce.
Ed eccola là la torre Eiffel.
Bellissima di notte, orrenda di giorno.
Sulla tavola gli avanzi della pantagruelica cena, dove ogni tanto spiluccavamo per assaporare meglio il vino rosso francese.
E poi ho visto Eleonora spogliarsi. 
Seguita da Jacques. Fatto in modo naturale e conoscendoli nulla di strano ma...Soo.
Il pretino musetto giallo. 
Mi sono girata a guardarlo, pensando che si sarebbe alzato  dalla sedia incazzato nero e invece...invece aveva un mezzo sorriso sulle labbra. Un sorriso imbarazzato certo. Ma...sorrideva.
E fissava il seno di Eleonora libero da vestiti, quel seno importante che a Soo  regala ormoni grandi come aquile, ma non c'era nell'aria nulla di torbido. Eravamo in territorio protetto.
Fra amici che si conoscono e condividono tratti di vita.
Eleonora ha cominciato a strusciarsi su Jacques che intanto aveva lanciato una filippica  incredibile su qualche cantante anni 90 di cui non ricordo, ovviamente,  il nome ma poi.
Il silenzio.
Abbiamo visto la testa di Eleonora sparire  sotto il tavolo e gli occhi di Jacques  diventare vitrei  per qualche istante,  per risvegliarsi improvvisamente ed esclamare  a pieni polmoni  -Oh Gesú  che pompino!-
A quel punto Soo era ipnotizzato davanti a quello spettacolo e loro hanno alzato il tiro. Eleonora é salita su Jaques, dandogli le spalle e, con un sorriso decisamente da prostituta navigata, ha guidato il cazzo  di Jaques dentro di lei.
Allora Soo si é spogliato, e questa volta era la mia bocca che faceva un pompino parigino, ma la mia performance é durata poco perché Soo, con un senso di urgenza che in genere non gli appartiene, mi ha spogliata, fatta appoggiare al tavolo e scopata cosí. Barbaramente proprio.
E lo sentivo che guardava il mio culo  e poi le tette di Eleonora,  in un sua personalissima orgia visiva.
E ne ero eccitata,  con lui, che fosse libero di esprimere con me e loro, ció che gli passava per la testa.
O per il cazzo.
Una sensazione bellissima condividere qualcosa di nuovo con la persona che ami, senza chiusure e patemi, con persone che conosci e di cui ti fidi prima di arrivare al sesso.
Poi loro si sono spostati, posizionandosi sotto un arco in legno, drappeggiato di tendaggi a cui Jacques si stava aggrappando come Tarzan,  mentre Eleonora sembrava un serpente indemoniato,  da tanto gli si era attorcigliata  addosso.
Non é successo nulla tra noi.
Solo scambi uditivi e visivi, fino ai vari orgasmi.
E alla fine, sfiancati. Felici. Appagati e affamati ci siamo ributtati sul cibo, senza nemmeno vestirci. 
Prima di andare a dormire ognuno nella sua stanza, Soo ha preso coraggio e con tono educato si é rivolto ad Eleonora chiedendole se poteva fare qualcosa per soddisfare un suo sogno.
Tutti e tre lo abbiamo guardato incoraggiandolo a chiedere.
-Potresti svegliarmi domani mattina con tutte le tue tette in faccia, soffocandomi lí  in mezzo come se non ci fosse un domani?-
Risata generale e il mattino dopo é stato accontentato.

Avrei ancora qualcosa da raccontare, ma sono come al solito da smartphone e anche se il Prezioso ha uno schermo da 6 pollici, scrivere e rileggere non é facile

E da queste parti che si dice?
Ho scoperto che questo Blogger continua a vivere, a prescindere da me.
Non avrei detto.
Va be. ..ora caffè doppio.

Che ne dite, nonostante l' assenza mi riconoscete? 


Le tette di Eleonora davanti ad un sontuoso cappuccino parigino.