Mattinata terrorifica

Sottotitolo

Carlotta horror

Maledetto Mate. La sveglia non ha suonato stamattina.
Sono schizzata giù dal letto come una cavalletta impazzita scoprendo con orrore che avevo solo mezz'ora per uscire di casa, tempo che immagino agli ometti  basti ma a me.
No.
Mentre mi facevo il caffè ( imprescindibile) nebulizzavo la Vanda, davo da mangiare ai gatti e medicine annesse, facevo pipì e tiravo fuori alla rinfusa qualcosa da mettermi addosso, in una cacofonia mentale da schizofrenica ho realizzato che non sarei riuscita a farmi la doccia. A pettinarmi. A truccarmi. A vestirmi in maniera decente.

Sempre più istericamente conigliettosa sono uscita di casa prendendo i mezzi al volo come si vede fare solo in Africa e posti similari. E meno male che ho le braccia lunghe, così  mi sono agganciata senza problemi al paraurti del tram.
Arrivata in centro il diluvio.
Ho tirato fuori il mio conigliettoso  ombrellino rosa ( non solo per la pioggia ma anche per nascondermi un po'. Sembravo la mamma della bambina dell' esorcista) e cominciato a camminare tra pozzanghere/laghi e con addosso l' insopprimibile voglia di un altro caffè, nonostante il ritardo apocalittico.
Quando Noè mi è passato vicino con l'arca e mi ha salutata, ho deciso di entrare in un bar.
Meglio bagnata dopo un bel caffè che bagnata e basta.
Ho fatto due chiacchiere con il barista napoletano tentando di imbrigliare in qualche modo i ricci sparati che, con l' umidità, diventano dei serpenti ingovernabili e ho avuto la pessimissima idea di darmi un occhiata allo specchio.

AAAARRRGGGGHHHH!
CHI DIAVOLO È QUELLA LI?

Madonna mia.  Che mostro.
Sono letteralmente scappata dal bar ( ho visto chiaramente il barista chiamare i Ghostbusters) , affrontando  con coraggio da  marines il diluvio tempesta.
Ero quasi arrivata alla meta. Vedevo la porta di entrata a pochi metri, immaginando di rinchiudermi subito in bagno come una monaca di clausura a truccarmi un po', quando...
Passa una macchina. Sparata.
Mi sono ritrovata bagnata come un fottuto pulcino e con un timpano distrutto dalla vecchietta vicino che, graziosamente e con classe, ha urlato - MENTECATTO STRONZO FACCIA DI MERDA FIGLIO DI TROIA! CHE TI VENISSE UNA CRICCA ALLA MACCHINA E AL CAZZO!-
Otto secondi e la macchina del mentecatto stronzo si è rifatta tutta la fiancata su alcuni pali spargi traffico e se tanto mi da tanto, credo che il regale arnese ubicato nelle mutande del tizio, sia in serio pericolo ( ottimo. Così la prossima volta impara).
Naturalmente la vecchietta è stata portata in trionfo per le vie, con tanto di canti e balli organizzando al volo pure un rinfresco wicca per ringraziare le forze del bene di essere intervenute tempestivamente.
Finalmente ho guadagnato l'ufficio. E poi il bagno e...
Un ragno.
Di quelli grassi e tozzi, scuri e pelosetti che sembrano un po' delle miniature di vedova nera o di tarantola.

L' aracnide deve essere caduto dal soffitto ed è planato sul mio braccio, aggrappandocisi letteralmente. 

Mordendomi.

Il maledetto mi ha morso davvero. Non tanto, nel senso che non ho sentito un dolore inenarrabile ma i suoi maledetti cheliceri li ho sentiti eccome.

L'ho spiaccicato. È stata una reazione d'istinto. Non avrei voluto. Non uccido mai i ragni. In genere non uccido mai nulla, mi limito a buttare fuori casa gli ospiti indesiderati ma stamattina.
Istinto omicida da indemoniata.
Poi la pinzatura ha cominciato a gonfiare e prudere. Prudere. Ancora prudere. Un prurito da pidocchi proprio.
Morale. Mi sono scarnificata il braccio.

Sembro una con la scabbia, e se aggiungiamo i capelli da pazza e l' aria da 666 tatuata sulla fronte...

Beh.

Carlotta horror.

E ho le prove.

Pubblicato dal Prezioso