Orbene...

Buongiorno a tutti. Che dire.
Dico che intanto leggo i commenti. Vengo qui giornalmente ma spesso non ho nemmeno il tempo di rispondere.
Poi Soo mi ha chiesto di chiudere il blog e non avendo intenzione di farlo ho dovuto capire se avrebbe potuto approdare qui, nel caso non avessi ubbidito all'ordine perentorio.
E' stato qui una volta sola che io sappia e da un link pre impostato.
Quindi non ero sicura si ricordasse come tornarci.
Gli ultimi due post sono stati una "prova".
Sembra prova superata. Non ci é uscito di testa per cui non si ricorda il blog, questa situazione però
 ha creato un interruzione fra me e la fotografia. Prima ero libera di fotografarmi quando volevo ora solo di nascosto.
Che brutta roba fare le cose di nascosto.  Queste cose intendo.
Che non hanno nulla di male e rimangono virtuali.
Vabbé. Vediamo come va.

Poi avrei voluto scrivere la mia su un paio di argomenti ma avendo a disposizione solo il prezioso,  la cosa si presenta titanica.
Anche se un post é in bozze.  Due giorni che lo scrivo con problemi vari.
Di tempo, di schermo, di formattazione foglio e soprattutto la forma italiana.
Non sono una purista dell'italiano ma il liceo ha lasciato in me un imprinting deciso e non riesco a scrivere correttamente secondo i miei standard perchè ho bisogni di avere uno schermo grande e una tastiera fisica, per leggere l'insieme.
Insomma. Da smartphone mi trasformo in una semi analfabeta che non riesce a scrivere.
E non posseggo un tablet che probabilmente farebbe la differenza.
Vediamo che fare.

Però poi alla fine arriva Watch e con quattro righe mi fa sorridere e scrivere.
Quell atarassico uomo si approfitta del debole, palese, che ho per lui.

Lamiete il prossimo post niente patata al vento ma solo qualche mio pensiero sparso sull'isterismo collettivo che ha contagiato alcuni cattolici in merito ai paurosissimi matrimoni gay.
Sempre che riesca a formattare in modo decente.
Intanto.
Buon lavoro.